martedì 24 luglio 2012

BASTA STARE IN SILENZIO




Chi paga la crisi?
Dopo lo smantellamento dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, esodati, tasse, stipendi da fame, ora si attaccano due fondamentali diritti: sanità ed istruzione.
Si salvano i ricchi, i manager, le banche, i politici, i petrolieri, le grandi industrie, le grandi lobby, a discapito della gran maggioranza dei cittadini e lavoratori.
Manovre ed aggiustamenti decretati dal governo dei poteri forti del soldatino Monti, vengono approvate apponendo la fiducia.
Si chiama Spending review, rigardano provvedimenti nel settore pubblico; per ciò che riguarda la sanità si traduce con riduzione posti letto negli ospedali, riduzione di infermieri, OSS ed ausiliari, riduzione della quantità e qualità di farmaci e presidi ospedalieri, caos nelle sale d’attesa dei pronto soccorsi, lunghe liste d’attesa per esami e diagnostica.

Dal sito del Ministero della Salute questi i particolari::
  1. condizioni di acquisto e fornitura di beni e servizi;
  2. spesa per farmaci;
  3. spesa per dispositivi medici;
  4. acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati.
Il risparmio stimato è di 1 miliardo di euro per il secondo semestre del 2012, 2 miliardi per il 2013 e 2 miliardi per il 2014. Nel decreto è prevista la possibilità di rimodulare entro luglio insieme alle Regioni il tipo di interventi sulla sanità per il 2013 e il 2014, fermo restando il saldo complessivo del risparmio da ricavare, attraverso l’intesa sul Patto per la Salute.
CONDIZIONI DI ACQUISTO E FORNITURA DI BENI E SERVIZI
La misura adottata prevede la rideterminazione degli importi e delle prestazioni previsti nei singoli contratti di fornitura nella misura in riduzione del 5% a decorrere dall'entrata in vigore del decreto legge e per tutta la durata del contratto. Tale misura straordinaria è finalizzata ad anticipare già nel 2012 la manovra sui beni e servizi prevista dal decreto legge 98/2011 la quale esplicherà pienamente i suoi effetti a decorrere dal 2013 e sarà basata sull'obbligo per le centrali di acquisto di tenere conto dei nuovi contratti dei prezzi di riferimento che via via l'Autorità di controllo sui contratti pubblici renderà noti e disponibili. Per i contratti già stipulati è prevista invece una rinegoziazione tra Azienda sanitaria e fornitori, ovvero la possibilità di recesso da parte della struttura pubblica, nel caso di significativi scostamenti (20%) tra i prezzi in vigore e quello di riferimento, e ciò in deroga all'articolo 1171 del Codice civile.
Un ulteriore contributo alla revisione della spesa verrà dall'accelerazione dei processi di razionalizzazione delle reti ospedaliere che le Regioni sono chiamate a realizzare, in modo da evitare duplicazione di funzioni e mantenimento di presidi sottoutilizzati, nei quali comunque oggi si regista oggi un eccesso di consumi per beni e servizi. In tal senso il decreto legge prevede una riduzione dello standard di posti letto portandolo a 3,7 per 1000 abitanti, di cui però lo 0,7 resta vincolato alla lungodegenza e alla riabilitazione.
SPESA PER FARMACI
Per il 2012 è previsto un aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Ssn, che passa per le farmacie da 1,82% a 3,85% per il 2012, 2013 e 2014 e per le aziende farmaceutiche da 1,83% a 6,5% per il solo anno 2012, a partire dall'entrata in vigore del decreto. Per gli anni successivi la revisione della spesa viene operata tramite una ridefinizione delle regole che prevedono un tetto di spesa sia per la farmaceutica convenzionata territoriale che per la farmaceutica ospedaliera. Per la farmaceutica territoriale viene individuato un nuovo tetto di spesa pari all'11,5% rispetto al precedente 13,3%. Per la farmaceutica ospedaliera il nuovo tetto è del 3,2% rispetto al precedente 2,4%.
Nel caso di sfondamento del tetto della farmaceutica territoriale viene confermato il meccanismo di ripiano totalmente a carico della filiera farmaceutica (aziende, grossisti, farmacisti); per lo sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, che fino ad oggi è stato tutto a carico delle Regioni, viene introdotto un meccanismo di ripiano che pone a carico delle aziende farmaceutiche il 50% di tale sfondamento.
SPESA PER DISPOSITIVI MEDICI
Per il solo secondo semestre 2012 viene previsto un abbattimento del 5% degli importi e dei volumi di fornitura, mentre nel 2013 la revisione della spesa viene realizzata tramite la fissazione di un tetto di spesa pari al 4,8% per tali dispositivi. Le Regioni sono chiamate a garantire tale tetto di spesa sia attraverso l'utilizzo dei prezzi di riferimento, sia attraverso interventi di razionalizzazione nella fase di acquisto, immagazzinamento e utilizzo degli stessi nelle attività assistenziali.
ACQUISTO DI PRESTAZIONI SANITARIE DA SOGGETTI PRIVATI ACCREDITATI
La misura prevista consiste in una riduzione del budget assegnato alle singole strutture pari all'1% per il 2012 e del 2% per il 2013 rispetto al budget 2011.

E’ ora di dire basta, il silenzio non paga.
Ribelliamoci e scendiamo in piazza a contrastare lo smantellamento dei diritti conquistati con lotte sindacali, contro chi vorrebbe salvare il sistema capitalistico impoverendo la massa lavoratrice ed i cittadini.
I ricchi sono sempre più ricchi, la maggioranza soffre!
Cittadini, lavoratori, studenti, famiglie, uniti lottiamo.

martedì 17 luglio 2012

La salute non è più un diritto

UNIONE SINDACALE ITALIANA -SANITÀ
Sezione Italiana dell’Association Internationale des Travailleurs (A.I.T.)
FEDERAZIONE NAZIONALE SANITÀ          
Borgo Pinti 50 rosso -  50100 Firenze
Per info e contatti Tel 331 6329028 – FAX  05579447116


A tutti i cittadini

La salute non è più un diritto


Il Governo Monti taglia ulteriori 5 miliardi al sistema sanitario nazionale,i quali si vanno ad aggiungere a quanto previsto dalle manovre precedenti del Governo Berlusconi e alla prima manovra del Governo Monti (2011) per un totale di 15 miliardi nei prossimi 2 anni. Questa devastazione si abbatte su un sistema sanitario indebolito da 20 anni di riduzioni e ristrutturazioni attuate sulla pelle di tutti i cittadini dai Governi che si sono succeduti. Oggi tagliano ancora sulla qualità e sulla efficacia dei farmaci, sulla quantità delle prestazioni,sul numero dei posti letto, sulle forniture, sulla strumentazione di lavoro e sui presidi necessari a garantire l'assistenza e sul numero del personale addetto all’assistenza. Questo significa determinare l’impossibilità a mantenere un servizio con standard di qualità accettabili e sicuri nell’assistenza. La crisi,invocata sempre a giustificazione per ogni azione di aggressione alle tutele giuridiche e sociali dei cittadini, è utilizzata come deterrente ogni qual volta si deve far passare le peggiori nefandezze. Il Governo finanzia le banche e le imprese, detassa industriali e corporazioni, spreca a favore dei grandi
costruttori in grandi opere inutili, mantiene missioni militari indegne e costosissime e si accolla folli previsioni di spesa per nuovi armamenti. Siamo al massacro. Siamo ad un vero e proprio delirio ideologico. Hanno descritto i lavoratori pubblici come dei fannulloni per giustificare l’attacco ai diritti in favore della speculazione privata. Carissimi cittadini e pazienti,quando sarete nel caos delle sale d'attesa, quando i tempi di attesa vi renderanno irraggiungibili le prestazioni costringendo a rivolgervi alla speculazione privata, quando per vedere un medico dovrete pagarlo in libera professione, quando troverete lavoratori intrattabili a causa di condizioni di lavoro impossibili, quando vi verranno dati farmaci inadeguati, quando vedrete utilizzati ausili e presidi degradati o scadenti, quando resterete giorni parcheggiati in un pronto soccorso per mancanza di posti letto,quando vivrete il degrado generale al quale stanno conducendo il servizio sanitario pubblico ricordatevi chi sono i diretti responsabili di questo scempio sociale. Sotto la spinta dell’azione governativa anche le aziende procedono a tagli e riorganizzazioni che indeboliscono i servizi dei cittadini e dei loro diritti. La sanità non è una piazza di mercato fatta per arricchire speculatori ma un luogo decisivo per la vita o la morte delle persone. La condizione dei lavoratori è legata a quella degli utenti Ribelliamoci e lottiamo uniti tutti insieme.

Festa antifascista 20 ottobre 2018 via Testi 2 ore 18.30

Non è solo una grande festa antifascista, è una chiamata a tutte le forze antifasciste, quelle che si unirono attorno al più alto significa...