giovedì 19 maggio 2016

Modena: durante uno sgombero sbirro massacra una quindicenne, le immagini

Modena. Ecco chi ha ridotto in gravi condizioni una ragazzina di 15 anni, accorsa nella sede dei servizi sociali per sincerarsi delle condizioni dei propri amici sgomberati da due occupazioni abitative! 














Ospedale Maggiore, passaggi di fascia delle figure non mediche: la posizione dell' Usi Sanità di Parma




Passaggi di fascia delle figure non mediche, una farsa diretta dai sindacati rappresentativi collusi con i governi.
Prendiamo atto della protesta che in questi giorni investe l’Ospedale Maggiore di Parma, dopo la pubblicazione delle graduatorie dei passaggi di fascia, ossia la progressione economica, determinata da fattori come l’anzianità di servizio, la quota crediti ECM obbligatori annui, il giudizio delle coordinatrici. Dall’ 1.1.2015 sono venuti meno i vincoli e congelamenti dei trattamenti economici già disposti dall’art. 9 del D.L.vo n. 78/2010, convertito nella Legge n.112/2010, non essendo state ulteriormente prorogate dalla Legge n. 190/2014 (Legge di stabilità 2015).
Questo sistema di valutazione, voluta prima dal Governo Berlusconi, nella persone dell’ex Ministro Brunetta (la famigerata legge contro i “fannulloni”), ripresa poi dall’ex Ministro Fornero del Governo Monti, integrata dal Governo Renzi con introduzione degli aumenti sul ticket e su esami diagnostici strumentali (tac, risonanza magnetica etc…), avallata dall’intesa dei principali Sindacati CGIL-CISL-UIL-FIALS-FSI, includendo anche USB o ciò che ne rimane, hanno rafforzato la distruzione del SSN, il sistema “meritocratico”, il Welfare iniquo e distante dalla sicurezza professionale.
Tutte le componenti sopraindicate, colluse tra loro, stanno portando il SSN verso il disastro, incentivando la Sanità privata, il settore assicurativo, e gonfiare i portafogli dei Dirigenti Aziendali.
USIS (Unione Sindaca Sindacale Italiana – AIT settore Sanità pubblica e privata sez. di Parma) da anni denuncia le politiche dei vari governi e la collusione dei Sindacati Tradizionali, soprattutto a livello locale: presidio presso Ospedale Maggiore, volantinaggi, scioperi, comunicati stampa, azioni rimaste inascoltati e ignorate. USIS, sindacato che si ispira ai valori anarco-sindacalisti, diretti discendenti di quell’USI, unico sindacato dichiarato “fuori legge” e perseguitato durante il ventennio fascista e ricostituito dopo il 1945, non si presenta alle elezioni delle RSU, perché convinti che la conflittualità vada canalizzata nei reparti, che rifiuta la decentrazione e la delega, perché siamo lavoratori e sindacalisti nel posto di lavoro in prima linea, che rifiutano la contrattazione fatta di compromessi a discapito dei lavoratori, è l’unico Sindacato che senza scheletri nell’armadio, è solidale con la protesta delle lavoratrici e lavoratori che oggi protestano.
La protesta non basta, crediamo che la rabbia vada canalizzata in azione sindacale collettiva, e per questo siamo disposti a parlarne, senza obbligo di tessera, poiché essa non è solo una firma e un pagamento, ma un impegno di ogni singolo nella quotidianità professionale e lavorativa.
USIS sezione di Parma
usisanitaparma@gmail.com
via Testi n.2
http://usisanitaprma.blogspot.it/

No Ti-Bre - No alle devastazioni del territorio





E' nata un assemblea di individualità che si sta opponendo ad ogni costo all'ennesima opera inutile e dannosa per il nostro territorio. Cerchiamo di svalicare piccoli confini, spesso solo mentali, che ci fanno pensare che un'ennesima nocività non sia dannosa solo perchè non visibile dalla nostra finestra di casa.
Diffonderemo i perchè della nostra opposizione a questa autostrada e vi invitiamo quindi tutti e tutte numerose Giovedì 19 Maggio presso l'Arci Stella di Trecasali dalle h 21 per organizzare la nostra rabbia.
In allegato il volantino dell'Assemblea No Ti-Bre

lunedì 2 maggio 2016

Corteo USI-AIT sez Parma, un primo maggio da incorniciare.

fonte: Rosso Parma, http://www.rossoparma.com/index.php/2016-02-15-14-30-47/politica-citta/823-1-maggio-festa-dei-lavoratori-il-corteo-usi-ait-riporta-la-civilta-in-una-via-toscana-violata-dalla-barbarie




E’ successo. Ci hanno lavorato con impegno per nove duri anni, ed è successo: il corteo dell’ Usi Ait, sindacato di area anarchica ma in generale conflittuale ed esterno all’accordo sulla rappresentanza, ha superato numericamente quello organizzato da Cgil, Cisl e Uil. E’ ovvio che a spingere all’impegno i sindacalisti di via Testi 2 non ci sia stata una rivalità da “garetta”, ma è altrettanto evidente che non si possa non abbinare al dato numerico anche un giudizio politico da parte dei lavoratori: i 120-150 componenti del corteo della triplice rappresentano forse anche la solitudine della linea Camusso, di segretari cittadini, di funzionari, di addetti stampa più o meno ufficiali, e di tutti quelli pagati per stare “da quelle parti”, a fronte di una posizione difensiva non amata e non condivisa. Discorso opposto appunto per l’Usi Ait: iniziative sempre “sul tema”, responsabilizzazione del lavoratore, forte caratterizzazione antifascista, deciso inserimento dell’azione sindacale in un più ampio quadro politico. Nessuna gioia per il crollo di un fronte sindacale, ma un chiaro compiacimento per la gratificazione raccolta da gente che si spende gratis e da tutta una vita per chiunque ne abbia bisogno.
LA CRONACA: Il corteo si forma dopo una abbondante colazione offerta dai produttori a chilometro zero della Mercantineria, rigorosamente “bio” e quindi buonissima. Fuori tira un’acqua che Dio la manda , la sede dell’Ateneo Libertario consente di tirare fuori spolverini e giacchette: si marcia ugualmente, pioggia o non pioggia. Il corteo , come annunciato nella conferenza stampa di presentazione non partirà dal centro: nel quartiere hanno aperto una sede le “ponghe”, come affettuosamente a sinistra vengono chiamati i neofascisti, è importante rassicurare i cittadini.
I sindacalisti e i lavoratori prendono quindi via Testi in direzione di via Toscana, intonando i cori della tradizione operaia e sventolando le bandiere rosse e e rossonere (colori, questi, della tradizione anarchica. Arrivati in prossimità della nuova sede di un’organizzazione di estrema destra, uno stop per esprimere due concetti politici sul tema, sulla sua contiguità con il “sistema” che vorrebbero contestare, e di cui sono figli legittimi. Ma non ci si ferma che pochi istanti “perché non vogliamo riservare a gente come quella troppa immeritata attenzione: noi siamo qui per i parmigiani che risiedono in zona”, dirà tra le altre cose uno dei sindacalisti intervenuti.
Il corteo prende poi per via Saffi, percorre borgo Colonne e si dirige al vecchio carcere di Parma: c’è la targa dedicata adAntonio Cieri da commemorare, e il discorso “ufficiale” (non nel senso che sia stato formale, ma nel senso che rappresentava un po’ il sentire dell’organizzazione nel suo insieme) tenuto da Francesco Fricche, dell’ Usi di Roma. Fricche, peraltro, spiega molto bene quale sia il grado di gratuità ed etica dei neofascisti, ricordando i legami economici tra l’allora sindaco di Roma Alemanno (uno che con #MafiaCapitale tornerà a far parlare di se) e l’organizzazione di uno che di mestiere fa il sosia di Osho. Ce n’è anche per la Cgil, “che ha ridotto la festa dei lavoratori a poco più che un concerto”. Non è proprio così, ma il concetto merita certamente una riflessione di fondo sulla funzione del sindacato e sulla involuzione contenutistica in senso generale. Soprattutto in una città come Parma, che ha visto l’ex segretaria della Cgil Patrizia Maestri non solo votare ma addirittura licenziare in Commissione Lavoro il job act.
Di tutto il discorso molti hanno potuto seguire la diretta streaming, che assieme ad altri spezzoni di mattinata potete trovare sul profilo twitter @RossoParma . Il gruppo torna alla sede dell’ Ateneo Libertario, ad attenderli c’è la seconda parte della giornata, il pranzo del 1 maggio, che vista la prepotenza di Giove Pluvio viene tenuta in Casa Cantoniera. La Festa dei Lavoratori ( e non "del lavoro"...è diverso!) del 2016 passa agli archivi con alcune considerazioni politiche portanti: la primaracconta di una Usi Ait ormai centrale, in città, nella narrazione sindacale non confederale. La seconda di un fronte della sinistra “non rosé” che va accrescendo la partecipazione ( e senza disobba, che non si sono fatti proprio vedere!) dopo un paio di anni di onesta debolezza e fragilità. La terza è che un sindacalismo gratuito, ideologico e platealmente schierato non solo è possibile, ma è anzi necessario per una contrattazione non difensiva e rivendicativa. Concetti desueti? A vedere come si è svolto questo 1 maggio non si direbbe proprio.

Festa antifascista 20 ottobre 2018 via Testi 2 ore 18.30

Non è solo una grande festa antifascista, è una chiamata a tutte le forze antifasciste, quelle che si unirono attorno al più alto significa...