venerdì 16 marzo 2012

APPELLO ANARCHICO NON VOTARE, LOTTA!




CAMPAGNA PER L’ASTENSIONE AL VOTO.
 Di Fabio Malandra


La campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative è iniziata da tempo, precisamente dal 24 giugno 2011, all’alba degli arresti di esponenti politici, amministratori e del capo dei vigili urbani di Parma.
Oggi assistiamo al carosello di dichiarazioni, le solite false promesse, buone solo ad illudere i cittadini, per poi calare le braghe nei confronti dei soliti poteri forti presenti, come condor della morte, sia in Parma e provincia, sia a livello nazionale ed internazionale.
Tutti hanno già dimenticato le nefandezze venute alla luce l’estate scorsa; ecco quindi la scesa in campo degli esponenti della cupola del potere, personaggi ben noti, soprattutto esponenti di spicco di confindustria, del mondo bancario-finanziaro, assicurativo ed ecclesiastico.
Bernazzoli, capo indiscusso del PD e del PD(CI ), con i suoi inceneritori, che, arrivato quasi alla fine del secondo mandato come capo della Provincia di Parma, si candida ipotecando un secondo decennio sulla sedia dello sfruttatore di massa, non dimenticando la dipartita della manifestazione della FIOM per la presenza dei NO-TAV.
Ubaldi, padre delle disgrazie della nostra città, si mette in corsa per ridare forza alla metropolitana ed altre cementificazioni del territorio, per far intascare quattrini agli amici costruttori o, come va di moda chiamarle, partecipate.
Buzzi, esponente del PDL, in pratica la destra libertina e del bunga bunga, quella che ha ridotto l’Italia alla fame e allo sfruttamento della massa lavoratrice, insieme alla Lega Nord razziata xenofoba ed omofobica, ora all’opposizione a livello nazionale, con ripercussioni a livello locale, quella dei presunti soldi rubati in Regione Lombardia, ma che sicuramente ha contribuiti, assieme al PDL, alla Caporetto dell’Italia.
Il movimento spontaneo che ha lottato l’estate scorsa sotto i portici del grano si è arresa al miraggio della sedia che conta, alleatasi con PRC, tenta la scalata al potere.
M5S, l’ameba destrista camuffata da social democrazia, a suon di risate del Suo buffone di corte aspira al ballottaggio per il potere.
FLI o terzo polo, essenzialmente i catto-fascisti del terzo millennio, anch’essi non esuli dalle disgrazie nazionali, locali e delle dichiarazioni schizofreniche di Giovannardi, quelle dei baci omosessuali uguali a pisciate di cane, o quella in cui dichiara che chi rovina il made in Italy sarebbero gli animalisti.
La democrazia, come ha dichiarato il gerarca Monti, è momentaneamente sospesa per far posto al risanamento economico. Peccato che se i ricchi non contribuiscono a questo sforzo, chi in realtà sta salvando il sistema sono i poveri, i lavoratori, sia a livello di tassazione sia di perdita del lavoro stesso.
Colpisce la dichiarazione di ieri del ministro della Cooperazione, tale Andrea Riccardi, il quale elogia la dichiarazione del presidente del consiglio, rilasciata nel 1992, e che affermava prendendo le distanze dalla concertazione sindacale “perché infliggersi l’onere di cercare un accordo con le parti sociali?”
Omettendo di dare importanza a certe dichiarazioni non riusciremo a capire cosa sta succedendo politicamente e socialmente oggi.
Nella giornata di ieri il governo ed i partiti che sostengono il regime (PD, PDL e Terzo Polo), assieme alla Foriero, hanno raggiunto un accordo sullo smantellamento del diritto al lavoro, con pesante taglio all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Pur restando, evviva Dio, fermo il passaggio sul divieto di licenziamento per motivi discriminatori o per assenza di motivo, in ogni modo nessun accenno al non licenziamento per le donne in gravidanza, vi sarà un indennizzo, o pacca sulle spalle, ai licenziati per motivi economici, solo in forma collettiva (minimo quattro), anche se non si capisce come un’azienda in difficoltà economica possa dare un indennizzo a chi perde il lavoro. In ultima istanza, per marcare il fatto che in Europa comanda la Germania, per i licenziamenti disciplinari sarà il giudice a decidere il futuro del lavoratore, con procedure accelerate, immettendo una graduatoria in base all’anzianità di servizio.
Sempre su modello tedesco i casi individuali sono sotto la “cura” sindacale, in un tempo massimo di 24 mesi e tenendo presente che CGIL-CISL e UIL sono filo governativi, non più creduti dai lavoratori stessi.
In compenso oggi, 16 marzo 2012, arriva la stangata del fisco sulle imprese, una botta da 14,6 miliardi di euro tra IRPEF e tassa sui libri sociali. Chi, però, in realtà pagherà saranno i dipendenti con un aggravio sull’addizionale irpef da 129 a 177 euro in busta paga.
Non dimentichiamo l’IMU sulla prima casa.
Da uno studio di confartigianato di Mestre (VE) si evince citando: “l'Imu, a partire dal 2012, gravera' sulle prime case, assorbira' l'Ici e l'Irpef sui redditi fondiari delle seconde case e sostituira' l'Ici sugli immobili strumentali (vale a dire i negozi commerciali, i laboratori artigianali, gli uffici e i capannoni industriali). L'ufficio studi della Cgia ha ipotizzato che nel 2012 l'aliquota Imu - applicata agli uffici, ai negozi commerciali o ai capannoni produttivi presenti su tutto il territorio nazionale - sara' del 7,6 per mille (cosi come previsto dal decreto sul federalismo fiscale). Per l'Ici, invece, si e' deciso di far ricorso all'aliquota media nazionale applicata dai Comuni nel 2009: ovvero il 6,4 per mille. Inoltre, si e' tenuto conto anche della rivalutazione dei coefficienti moltiplicatori che verranno applicati alle rendite catastali che, per effetto del decreto "salva-Italia", sono passati da 34 a 55 per i negozi e le botteghe, da 50 a 80 per gli uffici e gli studi privati, da 100 a 160 per i laboratori artigianali e da 50 a 60 per i capannoni industriali e gli alberghi”.
Una dichiarazione di della commissione Europea a livello economico afferma che l’Italia ha la pressione fiscale più alta, ammonta al 45% della pressione fiscale in eurozona , affermando anche che non esistono spazi per i tagli delle imposte, quindi impossibile alleggerire il carico, pena il defoult. L’Italia nel contesto del G20 ha la peggior crescita del PIL, in calo dello 0,7% e ci impone “mai più cordoni che incoraggiano l’evasione fiscale”.
Dopo tutte queste considerazioni, diastro causato da 60 anni di mal governo e pessima gestione della cosa pubblica, non possiamo pensare che Parma possa sottrarsi alla stretta fiscale imposta da un sistema capitalistico schiavizzante, al collasso.
Non bisogna credere alle dichiarazioni dei candidati su un futuro benessere, dobbiamo aspettarci un lungo periodo di fame, fatica e frustate.
C’è un’alternativa che può essere alternativa alla fogna politica: l’auto-organizzazione.
Costituire comitati di persone, cittadini, che protestino, proprio come la scorsa estate, per far valere le proprie idee ed influenzare le decisioni per il nostro futuro.
Questa è la vera alternativa rivoluzionaria di ispirazione libertaria, un’insieme di collettivi popolari, per esempio divisi secondo i quartieri della nostra città, capaci di far emergere i problemi reali, un collettivo popolare che accolga tutte le richieste derivanti dalla periferia e che vada a sottoporla alla giunta, presidiando fino all’approvazione delle suddette.
NON VOTARE non significa fregarsene, ma impegnarsi e lottare al di fuori del losco gioco del potere, in una collettività che è la nostra città.

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