Chi paga la crisi?
Dopo lo smantellamento dell’articolo 18 dello statuto dei
lavoratori, esodati, tasse, stipendi da fame, ora si attaccano due fondamentali
diritti: sanità ed istruzione.
Si salvano i ricchi, i manager, le banche, i politici, i
petrolieri, le grandi industrie, le grandi lobby, a discapito della gran
maggioranza dei cittadini e lavoratori.
Manovre ed aggiustamenti decretati dal governo dei poteri
forti del soldatino Monti, vengono approvate apponendo la fiducia.
Si chiama Spending review, rigardano provvedimenti nel
settore pubblico; per ciò che riguarda la sanità si traduce con riduzione posti
letto negli ospedali, riduzione di infermieri, OSS ed ausiliari, riduzione della
quantità e qualità di farmaci e presidi ospedalieri, caos nelle sale d’attesa
dei pronto soccorsi, lunghe liste d’attesa per esami e diagnostica.
Dal sito del Ministero della Salute questi i particolari::
- condizioni di acquisto e fornitura di
beni e servizi;
- spesa per farmaci;
- spesa per dispositivi medici;
- acquisto di prestazioni sanitarie da
soggetti privati accreditati.
Il
risparmio stimato è di 1 miliardo di euro per il secondo semestre del 2012, 2
miliardi per il 2013 e 2 miliardi per il 2014. Nel decreto è prevista la
possibilità di rimodulare entro luglio insieme alle Regioni il tipo di
interventi sulla sanità per il 2013 e il 2014, fermo restando il saldo
complessivo del risparmio da ricavare, attraverso l’intesa sul Patto per la
Salute.
CONDIZIONI
DI ACQUISTO E FORNITURA DI BENI E SERVIZI
La
misura adottata prevede la rideterminazione degli importi e delle prestazioni
previsti nei singoli contratti di fornitura nella misura in riduzione del 5% a
decorrere dall'entrata in vigore del decreto legge e per tutta la durata del
contratto. Tale misura straordinaria è finalizzata ad anticipare già nel 2012
la manovra sui beni e servizi prevista dal decreto legge 98/2011 la quale
esplicherà pienamente i suoi effetti a decorrere dal 2013 e sarà basata
sull'obbligo per le centrali di acquisto di tenere conto dei nuovi contratti dei
prezzi di riferimento che via via l'Autorità di controllo sui contratti
pubblici renderà noti e disponibili. Per i contratti già stipulati è prevista
invece una rinegoziazione tra Azienda sanitaria e fornitori, ovvero la
possibilità di recesso da parte della struttura pubblica, nel caso di
significativi scostamenti (20%) tra i prezzi in vigore e quello di riferimento,
e ciò in deroga all'articolo 1171 del Codice civile.
Un
ulteriore contributo alla revisione della spesa verrà dall'accelerazione dei
processi di razionalizzazione delle reti ospedaliere che le Regioni sono
chiamate a realizzare, in modo da evitare duplicazione di funzioni e
mantenimento di presidi sottoutilizzati, nei quali comunque oggi si regista
oggi un eccesso di consumi per beni e servizi. In tal senso il decreto legge
prevede una riduzione dello standard di posti letto portandolo a 3,7 per 1000
abitanti, di cui però lo 0,7 resta vincolato alla lungodegenza e alla
riabilitazione.
SPESA
PER FARMACI
Per
il 2012 è previsto un aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le
aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Ssn, che passa per le
farmacie da 1,82% a 3,85% per il 2012, 2013 e 2014 e per le aziende
farmaceutiche da 1,83% a 6,5% per il solo anno 2012, a partire dall'entrata in
vigore del decreto. Per gli anni successivi la revisione della spesa viene
operata tramite una ridefinizione delle regole che prevedono un tetto di spesa
sia per la farmaceutica convenzionata territoriale che per la farmaceutica
ospedaliera. Per la farmaceutica territoriale viene individuato un nuovo tetto
di spesa pari all'11,5% rispetto al precedente 13,3%. Per la farmaceutica
ospedaliera il nuovo tetto è del 3,2% rispetto al precedente 2,4%.
Nel
caso di sfondamento del tetto della farmaceutica territoriale viene confermato
il meccanismo di ripiano totalmente a carico della filiera farmaceutica
(aziende, grossisti, farmacisti); per lo sfondamento della spesa farmaceutica
ospedaliera, che fino ad oggi è stato tutto a carico delle Regioni, viene
introdotto un meccanismo di ripiano che pone a carico delle aziende
farmaceutiche il 50% di tale sfondamento.
SPESA
PER DISPOSITIVI MEDICI
Per
il solo secondo semestre 2012 viene previsto un abbattimento del 5% degli
importi e dei volumi di fornitura, mentre nel 2013 la revisione della spesa
viene realizzata tramite la fissazione di un tetto di spesa pari al 4,8% per
tali dispositivi. Le Regioni sono chiamate a garantire tale tetto di spesa sia
attraverso l'utilizzo dei prezzi di riferimento, sia attraverso interventi di
razionalizzazione nella fase di acquisto, immagazzinamento e utilizzo degli
stessi nelle attività assistenziali.
ACQUISTO
DI PRESTAZIONI SANITARIE DA SOGGETTI PRIVATI ACCREDITATI
La
misura prevista consiste in una riduzione del budget assegnato alle singole
strutture pari all'1% per il 2012 e del 2% per il 2013 rispetto al budget 2011.
E’ ora di dire basta, il silenzio
non paga.
Ribelliamoci e scendiamo in piazza a
contrastare lo smantellamento dei diritti conquistati con lotte sindacali,
contro chi vorrebbe salvare il sistema capitalistico impoverendo la massa
lavoratrice ed i cittadini.
I ricchi sono sempre più ricchi, la
maggioranza soffre!
Cittadini, lavoratori, studenti,
famiglie, uniti lottiamo.