venerdì 15 giugno 2018

ANTIFASCISMO latitante




Il 14 giugno 2018 il consiglio comunale romano pentastellato, ha approvato la richiesta di intitolare una strada a Giorgio Almirante . Detta corsi sembra tutto normale, ma chi era Giorgio almirante? Cose fece di così importante tanto da intitolare una via della capitale? Egli fu il fondatore del partito Movimento Sociale Italiano, insieme ad altri gerarchi e reduci fascisti, messi in libertà da Togliatti (comunista ..... no comment), in nome di una riconciliazione nazionale nel 1946. Tra i tanti "sgabbiati", spicca anche il generale Roatta, soprannominato lo sterminatore di Jugoslavia, dove dirigeva le operazioni di pulizia etnica, erigendo campi di sterminio, e macchiandosi, insieme all'esercito Italiano, di genocidio: distruzione di interi villaggi uccidendo donne, bambini ed anziani. Giorgio Almirante fu fascista fino nelle sua ossa, a livello nazionale prima, forte sostenitore della Repubblica di Salò poi, fino alla sua morte....  lo sterminatore di partigiani e grande sostenitore della "DIFESA DELLA RAZZA", la propaganda razzista che sostenne la Shoa, lo sterminio degli ebrei iniziata da Hitler.
Almirante il 5 maggio 1945 scrisse (fonte:www.corriere.it/politica/08_maggio_28/parole_almirante_df2e6142-2cc0-11dd-8f6e-00144f02aabc.shtml) : il razzismo - scriveva il futuro segretario del Msi - ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito ....... «Altrimenti - scriveva ancora Almirante - finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue».
Ecco perché l'unica organizzazione che ha espresso sdegno per la perla della Raggi è  stata non l'ANPI, non gli ANTIFASCISTI istituzionali e non, ma la Comunità Ebraica. Nato a Salsomaggiore, nel 1938 il suo amore per il fascismo lo porta ad assumere il ruolo di caporedattore de "Il Tevere" prime e della "difesa della razza"poi. Si arruola volontario nella guerra in Africa settentrionale per sterminare le popolazione nere. Vi fu la guerra  di Etiopia e Somalia ..... in quella infame campagna fu usato il gas Niprite, messo fuorilegge a livello internazionale dopo i nefasti usi da parte dell'esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. 
Dopo l'armistizuo dell'8 settembre 1943, il Giorgione fece parte dell'esecutivo della RSI;  fu lui a firmare gli ordini di fucilazione dei partigiani, oltre a prendere parte ai rastrellamenti.
Questa breve escursione della vita dell'eroe della Raggi (capisco se i fascisti di fratelli d'Italia abbiano provato a chiedere una commemorazione, non i 5 stelle) dovrebbe infiammare gli ANTIFASCISTI italiani, ma si coglie un silenzio assordante, in questa nazione. Che fine hanno fatto, oggi, in questa repubblica di marca Salvini, della Lega e di un neofascismo ormai non più mascherato. Probabilmente, visto che siamo nel mese di giugno, hanno le sinapsi già tra spiagge e montagne, in ritardo, come sempre, e disattenti alle derive destroidi non solo italiane. 
Altro che non passaran, sono già passati, gli infami, e noi non abbiamo fatto nulla per contrastarli. 
Da anarchico antifascista sono schifato ed indignato. Ci vediamo al confino se aspettiamo ancora un Po, faremo una serata antifascista alle Tremiti, o in Francia perché se non ci faranno scomparire, ci manderanno fuori dal confine ..... come hanno già fatto negli anni '30, con la sola differenza che all'epoca avevamo le palle. 

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