domenica 8 dicembre 2013

ANARCHICI CONTRO IL MURO


Che cos'è il Muro?
Il "Recinto di Sicurezza" come lo chiama il governo israeliano è in realtà una rete di muri di cemento, recinti di filo spinato e elettrificato, trincee, strade di pattuglia, torre di guardia e videocamera.

La sua larghezza è in media di 60 metri ed è lungo 590 km.

Costo totale previsto: 1,2 milioni di Euro

Costo per ogni kilometro: €170.000

Chi sono gli Anarchici Contro il Muro?
Un po' di storia
L'anarchismo nasce in Israele nei primi anni Settanta. Inizialmente la presenza anarchica era limitata a qualche gruppo musicale e qualche giornaletto, tipo zine, sebbene gli anarchici si facessero vedere nelle manifestazioni per il Primo Maggio tra gli elementi della sinistra non-sionista.
Durante gli anni Novanta, c'è stato un salto di qualità tra gli anarchici con un forte aumento nel numero di gruppi anarco-punk, la distribuzione di testi anarchici e il lavoro degli anarco-ambientalisti con Azione Verde e gruppi per i diritti degli animali. Alcuni hanno anche lavorato con il movimento contro il nucleare e per Vanunu, il noto svelatore del progetto nucleare israeliano.
Alla fine degli anni Novanta, poco prima di Seattle e per qualche tempo dopo, c'è stata un'iniziativa di breve durata per un collettivo anarco-comunista insieme ad una rete locale del tipo AGP che lavorava in diverse lotte, dando però più importanza alle questioni sociali e sindacali.
E adesso?
La Seconda Intifada è stata fattore principale per la crescita del movimento dei refusnik, promosso con il forte coinvolgimento di molti giovani anarchici. Infatti, i primi arrestati tra questi erano anarchici. Successivamente, molti altri della sinistra non-sionista si sono uniti al movimento, che sembra aver raggiunto il culmine con la mobilitazione contro la condanna a un anno di carcere a carico di 5 persone.
Circa un anno fa, c'è stato ancora un altro salto di qualità quando si è formata una federazione che unisce la lotta sociale con la lotta per i diritti degli animali: Ma'avak Ehad (One Struggle/Una Lotta). Questo gruppo ha fatto diverse azioni pubbliche per i diritti degli animali e si sono impegnati nella lotta contro il Muro dell'Apartheid.
L'iniziativa più recente è stata l'accampamento di Mas'ha, organizzato con la cooperazione degli abitanti del paese e i militanti internazionali. L'azione di Zabuba a novembre è stata la prima ad aver attirato l'attenzione del pubblico e si è poi sviluppata nell'iniziativa degli Anarchici Contro il Muro. L'importanza di questa iniziativa non è da sottovalutare; infatti, ha saputo coinvolgere una larga gamma di attivisti israeliani e nel contempo promuovere e sviluppare tra i palestinesi la lotta non-violenta contro il Muro.
Non sarebbe un'esagerazione dire che l'iniziativa degli Anarchici Contro il Muro è in parte responsabile per aver portato sotto gli occhi del mondo la lotta non-violenta contro il Muro.
Ilan (2003).

Su Anarchici Contro il Muro (AATW)
(dal sito di Anarchists Against the Wall)
Chi siamo
Anarchici Contro il Muro (Anarchists Against the Wall - AATW) è un raggruppamento per l'azione diretta che è nato nel 2003 in risposta alla costruzione del muro da parte di Israele sulle terre palestinesi nella Cisgiordania occupata. Il gruppo collabora con i palestinesi in una lotta unitaria popolare contro l'occupazione.
Dalla sua nascita, il gruppo ha partecipato a centinaia di manifestazioni ed azioni dirette contro il muro in particolare e contro l'occupazione in generale in tutta la Cisgiordania. Tutte le attività di AATW in Palestina viene coordinato attraverso i comitati popolari locali, e sono in effetti guidate dai palestinesi stessi.
Perché resistiamo
E' dovere dei cittadini israeliani resistere contro politiche ed azioni immorali che si portano avanti nel loro nome. Crediamo sia possibile fare ben più che semplici manifestazioni all'interno d'Israele o partecipare alle azioni di aiuto umanitario. L'apartheid e l'occupazione non finiranno da soli: finiranno quando diventano ingovernabili ed impossibile da gestire. E' il momento di opporsi fisicamente alle ruspe, all'esercito e all'occupazione.
Una breve storia
Nell'aprile del 2003, a tre anni dall'inizio della Seconda Intifada, un piccolo gruppo di attivisti israeliani, per lo più anarchici e già impegnati in lavoro politico all'interno dei Territori Occupati, formarono Anarchici Contro il Muro. Il gruppo si formò negli ambiti del campo di protesta presso il villaggio di Mas'ha, che era minacciato dal Muro che avrebbe rubato il 96% dei terreni del villaggio, lasciandolo dalla parte "israeliana".
Il campo, in cui partecipavano palestinesi, israeliani ed attivisti internazionali, fu composto di tende erette sui terreni del villaggio destinati ad essere confiscati. Una presenza costante di palestinesi, israeliani ed internazionali fu assicurata per ben 4 mesi e il campo divenne un centro per la disseminazione di informazioni ed una base decisionale a democrazia diretta. Si progettarono diverse azioni dirette, tra cui una che si svolse il 28 luglio 2003 al villaggio di Anin quando attivisti palestinesi, internazionali ed israeliani riuscirono ad aprire un varco nel muro nonostante un'aggressione da parte dell'esercito (si veda l'articolo da Haaretz: http://awalls.org/5_ism_activists_hurt_in_clash_trying_to_tear_down_security_fence).
Alla fine di agosto 2003, mentre si completava la costruzione del muro a Mas'ha, il campo si spostò e occupò il cortile di una casa destinata alla demolizione forzata. Il blocco dei lavori durò due giorni e fu seguito dalla demolizione della casa: ma lo spirito di resistenza che simboleggiò non fu demolito.
Nel 2004, il villaggio di Budrus cominciò a lottare contro il muro, e AATW si unì alle manifestazioni quotidiane. Con la sua persistenza nella mobilitazione, lotta e resistenza della popolazione, il villaggio di Budrus ottenne importanti vittorie.
Senza appellarsi ai tribunali israeliani e utilizzando solo la resistenza popolare, il villaggio riuscì a far indietreggiare il corso del muro e salvare quasi tutti i suoi terreni.
Il successo di Budrus ispirò molti altri villaggi che iniziarono a costruire la resistenza popolare, forse il più grande successo di tutti. Per buona parte dell'anno, quasi ogni villaggio toccato dalla costruzione del muro insorse contro di esso. AATW si unì alle mobilitazioni di ogni villaggio che lo chiedeva.
Nei tempi più recenti, le nostre azioni sono incentrati sul villaggio di Bil'in, a nord-ovest di Ramallah, dove gran parte dei terreni agricoli del villaggio è destinata ad essere confiscata per far spazio al muro e ad una colonia in espansione.
Il nostro ruolo nella lotta
La semplice presenza di cittadini israeliani nelle azioni delle popolazioni palestinesi offre qualche protezione contro le violenze dell'esercito.
Il codice di condotta dell'esercito israeliano cambia radicalmente quando sono presenti cittadini israeliani ed i livelli di violenza sono decisamente più bassi, anche se rimangono severi. Anche se molti attivisti israeliani sono stati feriti durante le manifestazioni - alcuni in modo grave - sono i palestinesi le vere vittime: finora sono stati uccisi 18 manifestanti palestinesi durante le manifestazioni contro il muro, e diverse migliaia sono stati feriti.
L'esercito, insieme al governo israeliano, cerca di porre fine alla resistenza popolare palestinese con ogni forma repressiva. Cerca inoltre di fermare la partecipazione degli attivisti israeliani alla lotta. Sotto le leggi dell'occupazione, è possibile incriminare chi partecipa in una manifestazione. Nel corso degli ultimi anni, gli attivisti AATW sono stati arrestati centinaia di volte, e decine di cause sono state intentate contro di loro.
La repressione legale da parte delle autorità israeliane non è altro che un altro fronte aperto dalle autorità israeliane nel tentativo di reprimere la resistenza.
AATW deve sostenere sempre più spese legali per proteggere la libertà dei suoi attivisti e consentirli di continuare la lotta. Il costo della rappresentazione legale è di oltre US$60.000 e continua a crescere.
Finanziamenti
AATW non riceve alcun finanziamento da alcuno Stato, governo o associazione. Dipendiamo unicamente dalle donazioni da persone di tutto il mondo che vogliono sostenere il nostro apporto alla lotta dei palestinesi per la libertà.
Per i motivi di cui sopra e per coprire le varie spese per trasporti, telefoni, pronto soccorso, striscioni e cartelli, AATW chiede sostegno economico.

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