mercoledì 19 ottobre 2011

Grecia, sciopero generale contro i tagli: scontri ad Atene


fonte articolo: http://www.ilquotidianoitaliano.it/esteri/2011/10/news/grecia-sciopero-generale-contro-i-tagli-scontri-ad-atene-117115.html/





(5 ottobre 2011) ATENE – Dopo mesi di crisi e soluzioni internazionali per scongiurare il default della penisola illenica, la situazione economica della Grecia non accenna a migliorare e questa mattina si è verificato il primo scipero delle imprese pubbliche. Dai mezzi di trasporto cittadini, tranne gli autobus, agli aerei, ai treni, un blocco generale ha paralizzato per la prima volta la nazione. Chiuse per protesta anche le scuole e gli ospedali offrono un servizio limitato alle sole emergenze.
Lo sciopero, si è concretizzato nell’incontro di circa 20 mila dipendenti del settore pubblico nella piazza principale di Atene, piazza Syntagma, davanti al Parlamento. La manifestazione, partita con un corteo pacifico è degenerata, poi, nell’aggressione da parte di alcuni manifestanti, contro le forze dell’ordine preposte in tenuta antisommossa e il lancio, da parte di quest’ultimi, di lacrimogeni. Due i manifestanti feriti.
Lo sciopero è stato lanciato dai due principali sindacati greci che rappresentano le categorie dei lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato, l’Adedy e la Gsee, per contrastare le misure economiche imposte dal governo di George Papandreou.
Quest’ultimo,  per rispondere alle richieste imposte dalla comunità europea al risanamento del debito, impone al Paese la drastica necessità dei tagli agli stipendi e gli aumenti delle imposte.
Al fermo delle attività hanno aderito anche gli insegnanti dei vari istituti scolastici, dalle scuole elementari agli atenei, per la mancanza di personale e di libri di testo, oltre gli avvocati e i lavoratori portuali. Il 19 ottobre lo sciopero sarà generale e con i dipendenti statali si fermeranno anche quelli dei privati.
La riforma denominata “lacrime e sangue”, prevede tra le altre restrizioni, tagli a 30mila dipedenti dell’amministrazione pubblica entro fine anno, ridurre gli stipendi del 20% e aumentare e imporre le imposte sulle abitazioni.
Nicoletta Diella

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