venerdì 23 agosto 2013

Cantieri del'Immaginario: Il cantautore anarchico Alessio Lega a piazza dei Gesuiti

fonte: http://www.abruzzo24ore.tv/news/Cantieri-del-Immaginario-Il-cantautore-anarchico-Alessio-Lega-a-piazza-dei-Gesuiti/123455.htm




giovedì 01 agosto 2013

Con il concerto coinvolgente di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, seguito da una folto pubblico è iniziata la serie di tre concerti “Gong Oh!” Rassegna di Musica e Canzoni di EVAQ Eventi Aquilani e “Spazio Jazz” per la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” nell’ambito de I Cantieri dell’Immaginario, il progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune dell’Aquila che coinvolge le istituzioni culturali cittadine.
Il secondo appuntamento è per Venerdì 2 agosto in Piazza dei Gesuiti, con inizio alle ore 21,30 e porta a L’Aquila per la prima volta un cantautore pugliese scrittore e militante anarchico, poco più che quarantenne, Alessio Lega per presentare in concerto con Francesca Baccolini al contrabbasso e Rocco Marchi alle chitarre e percussioni, il suo ultimo album “Mala Testa”.
Un cantastorie, così Alessio Lega si definisce, e come tale il suo lavoro si basa fondamentalmente sulla ricerca e il mantenimento della memoria.
Forte è il tema della “ribellione”. Le sue rime sono spesso aspre, dall’ironia tagliente, ed hanno la capacità di saper raccontare le storie in maniera perfettamente lucida e dettagliata, nello spazio di una canzone.
Mala Testa è il sesto disco inciso da Alessio Lega. Dopo il premiatissimo Resistenza e amore, (Targa Tenco Miglior Opera Prima 2004) - opera classica e sperimentale, politica e sentimentale, prodotta musicalmente con i Mariposa - Alessio si era dedicato alla rilettura del patrimonio musicale francofono e internazionale, riadattando per la nostra lingua e per il nostro presente capolavori misconosciuti, testimoniati nei suoi dischi successivi.
Mala Testa ha dunque una gestazione quasi decennale, attentissima al presente e ai suoi suoni, alla ricerca di una strada e di una musica adatta alla rinascita della canzone narrativa.
E’ dunque un disco di resistenza; al logorìo della memoria, alla normalizzazione, alle nuove schiavitù, alle prepotenze, di qualsiasi tipo e in qualunque latitudine si manifestino.
Sembra scritto apposta anche per una realtà così complessa come quella della città dell’Aquila.

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