20/03/2011 |
Pubblichiamo l’articolo del “Corriere di Rieti” di Leonardo Ranalli.
Due manifesti sopra e sotto la bacheca e un adesivo a fianco la porta d’ingresso della sede del partito dei Comunisti italiani: è questo l’operato di alcuni azionisti di Casapound Italia che, nella notte tra venerdì e sabato, hanno evidentemente agito indisturbati in via dell’Agricoltura, dove ha sede il partito del segretario Luca Battisti. Avvertita la Digos per un primo sopralluogo, i comunisti hanno denunciato l’accaduto ed ora, calcolando che non ci sono stati danni alla struttura, la questione sembra risolversi in una qualche sanzione per affissione abusiva. “L’ignobile provocazione – fanno sapere Battisti, il presidente Angelo Dionisi, la segreteria e il comitato federale tutto – fa seguito al recente episodio verificatosi al teatro Flavio Vespasiano di Rieti in occasione del concerto per i festeggiamenti del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia quando gli stessi esponenti di Casapound si sono resi protagonisti di un indebito volantinaggio all’interno della hall del teatro e poi di ripetute offese verbali e minacce al senatore Angelo Dionisi e al segretario Luca Battisti, che nell’ordine avevano chiesto dapprima al direttore del teatro, poi a loro direttamente e infine alle autorità presenti che se ne andassero e che comunque fossero allontanati, essendo una presenza illegittima e offensiva in quel luogo e in quel contesto”. Secondo i diretti interessati di Casapound però, ad essere aggrediti sarebbero stati loro stessi e quindi la palla torna in mezzo. Per quanto riguarda i manifesti intanto, il coordinatore di Casapound Italia di Rieti, Giovanni Rositani, disconosce un’azione organizzata dell’associazione: “Dal provinciale non ci sono stati input di alcun tipo, posso solamente dire che durante le nostre iniziative vengono distribuiti manifesti e adesivi e che quindi qualcuno potrebbe avere agito di testa propria. Nel frattempo ritengo comunque capziose le accuse mosseci dal partito per un paio di manifesti. Siamo abituati a rispondere sempre e comunque politicamente. Tornando ai comunisti non ho mai voluto e non voglio contatti di alcun tipo o confronti con loro e quindi non capisco nemmeno questa tipologia di azione”. Dal fronte dei comunisti è stato intanto sottolineato che, “come al solito, i fascisti agiscono vigliaccamente e quindi non pensino ora che ci intimidiamo”. E da qui la richiesta alle forze democratiche e antifasciste di un impegno forte per “una mobilitazione della città di Rieti contro il rigurgito della violenza squadrista e fascista, che sarebbe un rischio gravissimo sottovalutare”. In conclusione i comunisti, in riferimento ai volantini distribuiti da Casapound al teatro Vespasiano, chiamano in causa l’assessore Gianfranco Formichetti e il sindaco di Rieti Giuseppe Emili per sapere “da che parte sarebbero stati e, soprattutto, da che parte si collocano oggi, davanti ad atti come quello di Casapound nei confronti di una forza democratica quale il partito dei Comunisti italiani”. Un tuffo nel passato, quindi, che riapre confronti e dibattiti che sembravano ormai quasi leggendari e che forse sarebbe il caso che lo diventassero per il bene comune. Nella foto Luca Battisti. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 20 Marzo 2011
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