sabato 30 aprile 2011

Oltre Casapound, mettiamo sotto pressione e presidiamo anche le sedi della Lega Nord



“Costituire degli eserciti regionali, sul modello della Guardia nazionale americana, che siano pronti a intervenire in caso di calamità naturali, di gravi attentati, di incidenti alle infrastrutture o ai siti produttivi e per mantenere l'ordine pubblico qualora il Consiglio dei ministri o i Governatori regionali lo deliberino”.
E' questo l'obiettivo che si propone di raggiungere la Lega con la proposta di legge presentata il 15 marzo. Il provvedimento, porta la firma di quasi tutti i componenti del gruppo del Carroccio (ad eccezione del capogruppo Marco Reguzzoni) prevede che le "milizie siano composte, tra l'altro, da cittadini italiani volontari cessati dal servizio senza demerito con età inferiore ai 40 anni”.
"Nella Repubblica manca uno strumento agile e flessibile che possa essere impiegato a richiesta degli esecutivi regionali per far fronte alle situazioni che esigono l'attivazione del sistema di protezione civile"… "L'importazione nel nostro ordinamento dell'Istituto della Guardia Nazionale permetterebbe di assicurare il soddisfacimento di queste esigenze liberando i reparti operativi delle Forze Armate da compiti di presidio del territorio dei quali sono talvolta impropriamente gravati e predisponendo uno strumento utilizzabile all'occorrenza quando il moltiplicarsi degli interventi all'estero riduca, ad esempio, le risorse organiche disponibili in patria.
Il Corpo dei volontari militari, previo superamento di esami psico-attitudinali, i militari che non sono più in servizio (senza demerito) e che non abbiano superato i 40 anni di età. Il limite di età varrà anche per gli ufficiali e i sottoufficiali. Il reclutamento dovrebbe avvenire su base regionale”. Il Carroccio già definisce "battaglioni regionali" avranno il carattere di 'strutture-quadro', che potrebbero poi aumentare di numero in caso di mobilitazione. I soldati regionali avranno l'obbligo di prestare servizio un mese all'anno, anche per garantire la formazione permanente del personale. La loro retribuzione sarà identica alla paga giornaliera che si riceve nell'esercito e ci sarà l'aspettativa non retribuita nel caso in cui i nuovi soldati lavorino nel settore pubblico o privato.
Toccherà all'Esercito e ai Carabinieri addestrare il nuovo 'Corpo Regionale' che non dovrebbe disporre di più di 20 mila uomini raggruppati in 20 battaglioni regionali (con il nome della regione di riferimento) sotto il comando di altrettanti tenenti colonnelli distaccati dall'Esercito e dall'Arma. Ogni battaglione quindi sarà composto da mille uomini e donne reclutati su base regionale. Le uniformi sarebbero identiche a quelle dell'Esercito, ma con un distintivo in più, 'ad hoc' per ogni regione. Girerebbero armati (armamento leggero) come i Carabinieri.
Per quanto riguarda la carriera, il governo dovrà assicurare una corrispondenza con i gradi dell'Esercito anche se con alcuni distinguo. Si preclude però il passaggio di questi 'miliziani' regionali all'Esercito o ai Carabinieri. Il Generale comandante del Corpo dipenderà dal Capo di Stato Maggiore della Difesa per quanto riguarda i compiti deliberati direttamente dal Consiglio dei Ministri, mentre i Tenenti colonnelli, che guidano i singoli battaglioni regionali, risponderanno direttamente ai presidenti delle Regioni in cui saranno stanziati per fronteggiare le emergenze locali. Il Corpo dei volontari militari non potrà essere impiegato fuori dall'Italia. Il primo firmatario del testo è il deputato della Lega, Franco Gidoni.
Questa la notizia ripresa dall’agenzia ANSA.it, poche righe che fanno raggelare il sangue!
La storia è ciclica: vi ricorda nulla?
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) fu un corpo di polizia civile, ad ordinamento militare, dell'Italia fascista. Per via del colore della camicia, parte integrante della divisa di questo corpo, i suoi membri e la Milizia stessa erano noti anche con il nome Camicie Nere.
L'armamento era depositato nelle caserme e veniva distribuito al momento della chiamata e riconsegnato prima che i legionari venissero rimessi in libertà. L'uniforme era invece in consegna al legionario ed egli ne era responsabile tenendola presso la sua casa. Dell'uniforme, fino a che non saranno costituiti i battaglioni di guerra, non facevano parte le calzature; queste erano proprietà del legionario.
Accanto alla Milizia ordinaria vennero man mano create le specialità e le Milizie Speciali. Erano specialità della Milizia ordinaria le seguenti Milizie:
• Confinaria: con compiti di sorveglianza sulla linea di frontiera in concorso coi Carabinieri e la Guardia di Finanza.
• Universitaria: inquadrava gli studenti universitari e svolgeva per essi particolari corsi Allievi Ufficiali.
• Artiglieria Controaerea: organizzava e predisponeva la difesa contraerea territoriale.
• Artiglieria Marittima: costituiva ed addestrava le batterie per la difesa costiera del territorio.
Erano infine Milizie Speciali, le seguenti:
• Ferroviaria: con compiti di vigilanza e di sicurezza sulle strade ferrate, sul materiale e sulle persone.
• Portuaria: per la vigilanza dei porti e degli scali marittimi.
• Forestale: per la difesa del patrimonio boschivo nazionale e per il suo incremento.
• Stradale: destinata ad assicurare la disciplina della viabilità, alla difesa del patrimonio stradale dello Stato, a prestare assistenza e soccorso negli incidenti stradali.
• Postelegrafica: per garantire il miglior rendimento del servizio postale in pace ed in guerra, con compiti anche di Polizia Amministrativa.
Tutte le Milizie Speciali avevano anche compiti ed attribuzioni di Polizia Giudiziaria e la loro utilità si è dimostrata tale che, disciolta la Milizia, esse furono conservate trasformandole, spesso con gli stessi elementi, nelle attuali Polizie speciali, ad esse corrispondenti. Alla fine del capitolo, perché il lettore possa avere sempre sotto mano un quadro preciso di riferimento sui reparti che verranno di volta in volta citati, riporteremo lo schema dell'inquadramento della Milizia, con le sue Legioni, la loro numerazione, il loro Nome, la loro Sede e la zona di reclutamento. Questo reclutamento di tipo provinciale ha costituito uno dei più importanti caratteri di forza e di coesione dei reparti della Milizia che - in pace ed in guerra - erano formati dagli stessi uomini, inquadrati dagli stessi ufficiali: tutta gente nata e vissuta sulla stessa terra, unita dalle medesime usanze e tradizioni, parlante lo stesso dialetto, unita spesso da valida amicizia o, almeno, da vecchia conoscenza.
Nel Giugno del 1944 il Segretario del Partito Fascista Repubblicano propose di armare l’intero partito, formando brigate di camicie nere che si sarebbero chiamate “Brigate Nere”. L’assenso di Mussolini, malgrado il parere contrario del Ministro Graziani, arrivò con una circolare segreta che istituiva il “corpo ausiliario delle Brigate Nere”. E la costituzione ufficiale avvenne col Decreto 446 del 30 giugno 1944.
Ecco alcuni articoli del Decreto:
Art. 1 : la struttura politico-militare del Partito si trasforma in organismo di tipo militare e costituisce il Corpo Ausiliario delle Squadre d’Azione delle Camicie Nere.
Art. 2 : il ministro segretario del Partito assume la carica di comandante del Corpo.
Art. 3 : le Federazioni assumono il nome di Brigate Nere del Corpo Ausiliario e i commissari federali la carica di comandanti di brigata.
Art. 5 : gli iscritti al PFR di età compresa fra i 18 e i 60 anni e non appartenenti alle altre Forze Armate entreranno, in seguito a domanda volontaria, a far parte del Corpo delle Camicie Nere che, a seconda della loro idoneità fisica, provvederà al loro impiego.
Art. 6 : gli appartenenti alle formazioni ausiliarie provcenienti dalle Squadre d’azione e passati alle Forze Armate, alla GNR e alla Polizia, iscritti regolarmente al PFR, possono, a domanda, essere trasferiti nel Corpo delle Camicie Nere.
Art. 7 : compito del Corpo è quello del combattimento per la difesa dell’ordine della RSI, per la lotta contro i banditi e i fuorilegge e per la liquidazione di eventuali nuclei di paracadutisti nemici. Il Corpo non sarà impiegato per compiti di requisizioni, arresti o altri compiti di polizia. L’impiego delle Brigate Nere nell’ambito provinciale viene ordinato dai capi delle provincie.

Art. 10 : il ministro delle Finanze è autorizzato ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l’attuazione del presente decreto.
Art. 12 : il Corpo delle Camicie Nere si avvarrà, per i servizi sussidiari, del Servizio Ausiliario Femminile.
Ogni regione ebbe tante Brigate Nere quante erano le provincie. In più fu costituito un gruppo di Brigate Nere Mobili. Ogni Brigata prese il nome di un caduto per la causa del Fascismo.
Il 2 aprile 1945 il Capo di Stato Maggiore delle Brigate Nere, generale Facduelle, comunicava i seguenti dati complessivi:
- Forza in armi : 29000 uomini
- Caduti : 11 Comandanti di Brigata, 47 Ufficiali, 1641 Squadristi,
- 9 ausiliarie.
Tempi duri si prospettano nel prossimo futuro: la richiesta, dichiara origine fascista, della Lega Nord è stato rifiutata dal parlamento, ma conoscendoli bene, ne faranno il fulcro della loro campagna elettorale. La tensione nella società è arrivata al punto di rottura.
Noi Anarchici di Casa Anarchica – Parma vogliamo denunciare, ancora una volta, che non solo Casa Pound vada messa sotto pressione, ma anche le sedi della Lega Nord, contemporaneamente, andrebbero presidiate.
Un segnale forte, antifascista, che coinvolgano tutti i partiti d’opposizione, oltre ai comunisti, ma anche di associazioni, collettivi, semplici cittadini.
Casa Anarchica – Parma
(nella foto: Fabio Malandra, co-fondatore Casa Anarchica Parma)

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