fonte: http://federazioneanarchica.org/archivio/20110109roma.html
Mani maciullate, volti ustionati e criminalizzazione del Movimento anarchico. A tanto ammonta il bottino dell’ennesima, miserabile, campagna di ordinaria provocazione. Il copione di sempre viene rispettato con stolida puntualità. Quando il conflitto sociale si alza, mentre la classe politica si dibatte nelle sue molte miserie e lo scollamento tra istituzioni e paese reale si fa sempre più evidente, le fiammate che più di tutte fanno comodo al potere sono quelle dei pacchi esplosivi inviati in busta chiusa. Lo scorso marzo c’era andato di mezzo un lavoratore delle poste. Pochi giorni fa, a dicembre, sono rimasti menomati due addetti alla corrispondenza delle ambasciate svizzera e cilena a Roma. Nell’esprimere a entrambi la nostra solidarietà, ricordiamo che uno dei due feriti è un compagno attivo nella ex Lavanderia Occupata di Roma.
Queste imprese sono compiute appropriandosi dell’acronimo della Federazione Anarchica Italiana – FAI – che, invece, ha una tradizione di lotte concrete e a viso aperto per la reale liberazione di ogni essere umano da ogni potere.
D’altra parte, pur non sapendo da chi siano fatte, sono le azioni che qualificano chi le compie, e la sedicente “federazione anarchica informale - FAI”, nata – o forse creata – solo qualche anno fa, si qualifica da sola: non è da anarchici colpire nel mucchio; non è da anarchici sfuggire alle proprie responsabilità nascondendosi dietro un nome che è di altri; non è da anarchici praticare la violenza colpendo gli innocenti e con una logica intrinsecamente autoritaria e avanguardistica.
Il gioco è scoperto, e lo avevamo capito sin dall’inizio: si tenta di coinvolgere il movimento libertario in operazioni funzionali all’azione repressiva indiscriminata dei governi e che oggettivamente si sommano alle provocazioni che lo Stato mette in atto per criminalizzare il dissenso. Grazie a queste trovate incendiarie, lo Stato italiano e i fautori dell’ordine costituito tornano a giocarsi la carta della “emergenza terrorismo”: il modo migliore per lasciare marcire in galera i detenuti politici e mantenere vivo e vegeto il sistema di dominio. Quando scoppiano le bombe, infatti, è la gente comune che comincia ad avere paura. E quando si ha paura si è meno disposti a desiderare una vita diversa e a mettersi in gioco.
Eppure, la gravità della situazione in cui versa l’Italia (in un contesto planetario) merita uno sforzo in termini di analisi e di intervento politico che non possono essere disattesi, e che hanno bisogno del massimo grado di impegno e responsabilità rivoluzionari. Sono tante e urgenti le sfide da affrontare: la ferocia dell’attacco sferrato dal capitalismo contro il mondo del lavoro; la dilagante repressione portata avanti dallo Stato nei confronti dell’opposizione sociale; l’insostenibile violenza usata dal potere per schiacciare le categorie più esposte alla precarietà e all’impoverimento; l’insopportabile militarizzazione dei territori in un’ottica di guerra interna ed esterna; il pervasivo controllo sociale in un orizzonte orwelliano di restringimento della libertà; la continua ingerenza del potere clericale nelle dinamiche sociali; la devastante opera di sfruttamento e distruzione delle risorse naturali e dell’ambiente; e molto altro ancora.
Di fronte a tutto questo, il Congresso della Federazione Anarchica Italiana è consapevole di quanto sia difficile vivere in un mondo intriso di autoritarismo dove il modello culturale che domina le esistenze di tutti è plasmato sull’egoismo e la sopraffazione, sulla disuguaglianza e la discriminazione. Tuttavia, e proprio in ragione dell’urgenza dell’Anarchia come opzione praticabile e umanamente sostenibile per far fronte all’abbrutimento in cui il sistema ci mortifica, il Congresso della FAI ribadisce e rilancia l’impegno costante all’interno dei conflitti e delle lotte reali: per promuovere e sviluppare percorsi concreti di autogestione e autorganizzazione attraverso l’azione diretta e senza deleghe; per diffondere i valori e le pratiche di libertà e solidarietà in tutti i contesti del vivere comune, sempre dalla parte degli oppressi e contro gli interessi di chi detiene il potere politico ed economico; per la liberazione di tutta l’umanità dalla schiavitù dello stato e del capitalismo.
Viva la F.A.I.!
Viva l’Anarchia!
Il XXVII Congresso della Federazione Anarchica Italiana – FAI
Roma, 6/7/8/9 gennaio 2011
CASA ANARCHICA si prefigge di essere parte dell'espressione libertaria in Parma e Provincia, redatto dai compagni del Gruppo Anarchico Antonio Cieri. "L’Anarchia, al pari del socialismo, ha per base, per punto di partenza, per ambiente necessario, l’eguaglianza di condizioni; ha per farlo la solidarietà; e per metodo la libertà". (Errico Malatesta)
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